Castiglione d’Asti, il 2 Gennaio 2020 torna la Storica Fagiolata di San Defendente

Ogni anno, il 2 gennaio, la Pro Loco di Castiglione ripropone il grande evento della Storica Fagiolata di San Defendente.

E’ l’appuntamento più significativo del Calendario rituale; sia per l’ impegno dei volontari sia, soprattutto, per il profondo valore tradizionale e sociale della manifestazione.

Essa trae origine dall’accordo, stipulato intorno al 1200, tra i Signori del luogo e il Capitolo della Chiesa; è proseguita nel corso dei secoli a cura dei Confratelli della Compagnia del Suffragio, i Batì e poi, nel secolo scorso, dai Coscritti e dal 1985 dalla Pro Loco.

Il saluto della Pro Loco di Castiglione

Distribuire ai poveri un’emina di legumi, “Et minam unam leguminum pauperibus erogare” così, proclama l’atto notarile del 1200 con il quale si fa risalire la più antica tradizione di Castiglione d’Asti.
Nel corso dei secoli la tradizione è proseguita, dapprima sotto la guida della Confraternita del Suffragio di S. Antonio (I Batì) e dal 1917 in poi dai ragazzi di leva.

I documenti storici conservati presso l’archivio parrocchiale, testimoniano che in occasione della festa di San Defendente, cioè il 2 gennaio di ogni anno, immancabilmente erano distribuiti ai poveri del paese e delle zone limitrofe i “fagioli” cotti.
La continuità di tale iniziativa è confermata da documenti storici risalenti 1766 è, infatti, il rettore della Confraternita del Suffragio eretta in Castiglione, che si doveva occupare del “condimento dei fagioli raccolti per colletta e soliti a farsi cuocere il 2 gennaio”.

Disposizione che negli anni successivi, ad esempio, è riscontrata nel rendiconto annuale del 1850 sottoscritto dal Rettorato di Masoero Domenico.
Infatti, nella parte del rendiconto attivo (entrate) si conferma che la colletta (questua) e l’incanto sono praticati per la raccolta di fondi.
Si scopre che oltre alla “limosina” raccolta in chiesa in onore si San Defendente pari a 0,29 centesimi, altre entrate erano garantite dall’‘incanto – “ legumi incantato li 2 gennaio coppi 4 pari a lire 2,09 – grano turco incantato li 2 gennaio mine 1 a lire 2 e 7 cent. per mine, pari a lire 2,79.
Altre risorse economiche derivavano . – dal bosco incantato nel giorno di San Defendente per lire 2.

E ancora in documenti del 1858, Rettorato di Paolo Mastallone, si evince, che nulla era buttato e riutilizzato tantè che nelle entrate oltre ……la colletta fatta in onore di San Defendente il 2 gennaio, consiste in un’emina, un coppo e un terzo di coppo di meliga venduta in ragione di lire 2,40 e che i fagioli sopravanzati dalla colletta, dopo la solita distribuzione delle solite tre mine e coppi cinque e mezzo venduti a lire 3,75 ciascuna emina, si è ricavato lire 2,80.

Non basta in un altro documento del 1854, rettore Accomasso Giuseppe, si scopre che venivano “colettati” anche i ceci e messa all’incanto oltre la legna anche la cenere.

Nel resoconto annuale nella voce “ passivo” (uscite) le spese, sostenute per la festa di San Defendente del 2 gennaio dell’anno 1855, sono riferite all’acquisto: di due once di lardo a centesimi 75 la libra, per una spesa complessiva di lire 2,30 – speso in libre 2 d’olio di olive a cent. 0,80 la libra pari a lire 1,60 – speso per cipolla, pepe e cannella 0,39 mentre per il sale 0,50 centesimi.
Inoltre era solito il 2 gennaio sparare i mortaretti, infatti, ogni anno si riscontra la spesa per l’acquisto di polvere da sparo per li mortaretti e che a conclusione della festa, per tre messe celebrate nella cappella di San Defendente, per conto della Compagnia del Suffragio, come consta dalla ricevuta emessa da Giovanni Morosino, si è speso lire 6,00.

La festa del 2 Gennaio è un dato certo, si teneva nella chiesetta di San Defendente e nelle sue vicinanze (demolita negli anni 1970, inizio) che tra l’altro, come si precisa un documento del 1750 del 23 agosto in occasione di una “visitazione” Pastorale all’interno erano conservate in una teca di argento con la parte anteriore di cristallo la” sacre reliquie ex ligno santissime crucij “ e in una più piccola teca di ”auricalco” ottone e di forma ovale . munita anche’essa, nella parte anteriore di cristallo è conservata la reliquia “ ex femore santo Defendentij Martyrij”.
Tutto cio è confermato ulteriormente in un documento della visita Pastorale del 30 settembre 1872 dal sacerdote Carlo Quirico Priore nato a Piea il 6 febbraio 1820 e conferito a Castiglione d’Asti, con Bolla Papale, in data 15 giugno 1863.

Infatti in tale occasione il Priore citato espone alla S.E.M.V. Amentore Lobetti …………,che Il numero delle anime che risiedono a Castiglione sono 900 e le famiglie172, e che nella chiesa di San Defendente si fa la festa il 2 gennaio col canto della messa indi benedizione dei fagioli cotti che poi si distribuiscono ai poveri a una certa distanza dalla chiesa sufficientemente adiacente.
Tornando ai giorni nostri dagli anni ottanta la Pro loco “LA Castiglionese” collabora con i coscritti cercando di mantenere le caratteristiche peculiari della Fagiolata, quali la questua dei fagioli, la data della manifestazione, la lenta cottura (tre ore e mezzo) su fuoco a legna in grossi paioli di rame sulla piazza S. Defendente, la S. Messa con la benedizione e la distribuzione gratuita a tutti i presenti.
Per la preparazione della zuppa si è arrivati a utilizzare circa 700 Kg. di fagioli borlotti, corona e ceci, conditi con abbondanti cotenne,piedini,code,costine, cotiche di maiale e cotti in circa 65 “caudere”.

Il programma della giornata prevede ,ogni anno , alle 10,30 la S. Messa cui segue il corteo storico formato da figuranti in costumi medioevali e dalla compagnia dei Batì.
La manifestazione termina con l’esibizione della Banda musicale “ Canalensis Brando “ che accompagna con “curente” e “brandi” i coscritti della leva 2000 e infine, alle ore 12, la distribuzione dei legumi cucinati , secondo, l’antica ricetta,a tutti i presenti.

Da alcuni anni La Storica Fagiolata di San Defendente di Castiglione d’Asti ha voluto sostenere quelle associazioni che si occupano di offrire sostegno a chi ‘ in difficoltà ed anche quest’anno, in segno di solidarietà disporrà una , come è consuetudine, una donazione all’Ente Comunale di Assistenza oltre a riservare un contributo all’ANFFAS di Asti che sostiene, aiuta le persone in difficoltà e disabili oltre a sostenere e tutelare i loro diritti.
Giunga a tutti un sincero augurio di buon anno, colmo di serenità

La Pro Loco “La Castiglionese”

Cenni Storici:

Delle quali 16 lire, nominate nella transazione, Guglielmo Baldissero, uno dei testimoni, proveniente dal Paese di Castiglione, offre ben 6 lire a redenzione della sua anima e di quella dei suoi predecessori. Per la quale offerta il capitolo della Chiesa è tenuto ogni anno dopo la sua morte a celebrare una messa e ad elargire ai poveri di Castiglione una ” Emina” di legumi. Da quel giorno sono passati 800 anni, ma la bella tradizione è rimasta; molte cose sono cambiate, il giorno dedicato alla fagiolata non è più il 19 marzo, ma il 2 gennaio, poiché giorno di S. Defendente. L’incarico della questua dei fagioli è passato alla confraternita dei Batì (compagnia del suffragio) e dal 1917 in poi la manifestazione è curata dai ragazzi della leva. …ET MINAM UNAM LEGUMINUM PAUPERIBUS EROGARE… Così termina l’atto notarile al quale si fa risalire la più antica tradizione di Castiglione d’Asti: LA FAGIOLATA.

Dalle ricerche sviluppate dal Canonico Lorenzo Gentile e riportate sul libretto “Castiglione d’Asti” pubblicato nel 1934, risulta che il succitato atto ebbe luogo nei chiostri del Duomo di Asti nel 1200. Oggi, 2 gennaio, facciamo rivivere, ancora una volta, questa antica tradizione; ritorniamo indietro di 800 anni e immaginiamo le nostre colline ancora spoglie e desolate, poche case strette attorno ad un Castello e i contadini stremati dalle lunghe guerre, dalle carestie dell’inverno. Come se ciò non bastasse, il contado di Castiglione e dei dintorni, spesso è costretto a pagare la tassa sul raccolto sia al Capitolo Ecclesiastico Astense, sia ai Signori del luogo, per via di una controversia che da tempo esiste riguardo ai terreni siti tra Quarto e Caniglie. Nei chiostri del Duomo di Asti, però, sta per essere firmato un accordo che allevierà questi disagi; infatti, Giacomo e Rodolfo di Valle Canea, i due Signori, pongono fine all’annosa vertenza con il Capitolo Ecclesiastico con un accordo a certo Guglielmo Baldissero di Castiglione si offre di pagare una parte del compenso dovuto dai Canonici ai feudatari, a condizione che, dopo la sua morte, sia celebrata ogni anno una Messa per lui ed i suoi parenti e distribuita ai poveri del paese un ” emina” di fagioli. Di anno in anno, la tradizione è continuata, dapprima sotto la guida della Confraternita di S. Antonio ” i Batì” e, poi, di quella dei ragazzi della leva.

Da alcuni anni, la pro – loco la castiglionese ,prosegue nella tradizione secolare e anche per il 2 gennaio 2019, in Piazza San Defendente , si propone “LA STORICA FAGIOLATA” per festeggiare con i coscritti della leva del 2000.

Da alcuni anni La Storica Fagiolata di San Defendente di Castiglione d’Asti ha voluto sostenere quelle associazioni che si occupano di offrire sostegno a chi ‘ in difficoltà ed anche quest’anno, in segno di solidarietà disporrà una , come è consuetudine, una donazione all’Ente Comunale di Assistenza oltre a riservare un contributo all’ANFFAS di Asti che sostiene, aiuta le persone in difficoltà e disabili oltre a sostenere e tutelare i loro diritti.
Giunga a tutti un sincero augurio di buon anno, colmo di serenità

La Pro Loco “La Castiglionese”

 

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